Marche, torna l’appuntamento con TAU/Teatri Antichi Uniti

Regione Marche, AMAT – circuito multidisciplinare di teatro, musica, danza e circo contemporaneo delle Marche –, MiC e 14 Comuni del territorio – Ancona, Ascoli Piceno, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Falerone, Fano, Macerata, Monte Rinaldo, Pesaro, Porto San Giorgio, San Severino Marche, Senigallia, Sirolo, Urbisaglia – rinnovano l’appuntamento con il TAU/Teatri Antichi Uniti, rassegna regionale di teatro classico che in un dialogo aperto, tra passato e presente, tra beni e attività culturali, offre l’opportunità di fruire i luoghi di interesse archeologico per la spettacolarizzazione restituendoli a un ampio uso. TAU Teatri Antichi Uniti è un prezioso scrigno che esalta le ricchezze archeologiche della regione e i contenuti di spettacolo, da ben 26 anni un fiore all’occhiello della scena nazionale. 32 appuntamenti in 14 incantevoli siti della regione per una proposta che spazia dalle migliori esperienze della scena nazionale ai lavori di talentuosi artisti Made in Marche.

Si parte con un arguto viaggio ne Il romanzo della Bibbia, in cui uno scrittore e giornalista come Aldo Cazzullo, un attore e performer come Moni Ovadia e una eclettica musicista come Giovanna Famulari accompagnano gli spettatori, il 7 luglio all’Anfiteatro Romano di Urbisaglia e il giorno dopo al Parco Miralfiore di Pesaro, in un viaggio che tocca alcuni degli episodi e dei personaggi più noti dell’Antico Testamento. Maria, il grande enigma della Cristianità, vergine e madre, corpo sensuale e spirituale, è al centro del testo di Giovanni Testori Interrogatorio a Maria interpretato da Maria Chiara Arrighini in scena nel suggestivo spazio dell’ex Chiesa di San Francesco di Fano l’11 luglio. Dal 12 al 14 luglio nell’Anfiteatro Romano di Castelleone di Suasa, è proposto un trittico di appuntamenti, all’interno di Insuasa Festival promosso da Collettivo Collegamenti, che attraversa le poetiche di Ovidio, Aristofane e Plauto. Si parte con una produzione di Teatro Koreja e Le Belle Bandiere, con la drammaturgia e la regia di Elena Bucci, dal titolo Herodies. Lettere di eroine del mito dall’antichità al presente, dove Ovidio immagina le eroine del mito intente a scrivere una lettera ai loro uomini, narrando di amore, abbandoni e tradimenti, per raccontare l’intero mito, ma anche per rivolgere una luce speciale e spesso ironica sul destino delle donne. Le Nuvole di Aristofane sono al centro dello spettacolo di Confine Zero, che mette in scena la storia eterna di un padre e un figlio che non si capiscono, di una famiglia oppressa dai debiti e di una risoluzione che ha dell’incredibile. L’ultimo appuntamento di Insuasa Festival, il 14 luglio, affronta I Menecmi di Plauto, dove il Collettivo Van coglie l’opportunità per approfondire la natura umana, l’apparente semplicità delle relazioni con gli altri e, di conseguenza, la necessità di ognuno di noi di riconoscersi tra il caos degli eventi e della vita. Metamorfosi, tratto dal poema di Ovidio, a cura dei performer e musicisti Munedaiko, in programma il 16 luglio all’Anfiteatro Romano di Urbisaglia e il 17 al Parco Miralfiore di Pesaro propone una sorta di concerto di musica, corpo e parola capace di restituire la potenza visiva e sonora di cui il testo di Ovidio è ancora oggi sorprendentemente portatore. Emilio Solfrizzi è il travolgente interprete di Anfitrione, una delle commedie più celebri di Plauto, in scena il 22 luglio all’Anfiteatro Romano di Ancona, il 23 a Urbisaglia e il 24 nel Chiostro di San’Agostino di Ascoli Piceno. La tragedia sofoclea e le stragi della resistenza si fondono nel racconto di Antigone, eroina tragica a cui Ascanio Celestini dà voce nel suo Le nozze di Antigone, il 24 luglio alla Rocca Tiepolo di Porto San Giorgio e il 29 nell’Area Archeologia Santa Maria in Portuno di Corinaldo. Enrico Lo Verso e Paola Quattrini, tra i più rappresentativi interpreti della scena artistica nazionale, raccontano, in Itaca per sempre, uno dei capolavori della letteratura mondiale, il viaggio dell’eroe omerico e il suo ritorno a Itaca, da una prospettiva nuova e assolutamente originale, il 4 agosto nell’Area Archeologica La Cuma di Monte Rinaldo. Il 6 agosto, nell’ex Chiesa di San Francesco a Fano e il 7 nel Chiostro di San’Agostino ad Ascoli Piceno, nel trentennale della strage di Capaci, Luciano Violante, magistrato e già Presidente della Camera dei Deputati, torna ad interrogarsi sul mito attraverso la figura di Medea, che nel suo peregrinare approda nella terra di Sicilia, un monologo straziante e sublime interpretato da Viola Graziosi e diretto da Giuseppe Dipasquale. L’ultima opera di Sofocle, rappresentata dopo la sua morte, Edipo a Colono, vede in scena Giuseppe Pambieri e sua figlia Micol, nel ruolo di Antigone, insieme ad un cast di ottimi attori, l’8 agosto all’Anfiteatro Romano di Ancona e il 9 al Teatro Romano di Falerone. La tragedia di Sofocle non solo racconta la complessità imperfetta e meravigliosa dell’essere umano, ma ribadisce il diritto all’accoglienza dello straniero e il rispetto delle sacre leggi dell’ospitalità.


La creatività marchigiana trova la sua valorizzazione in una serie di appuntamenti denominati Tau Made in Marche che offrono spunti e riflessioni di grande valore, incrociando percorsi con altre realtà che operano nel territorio, come Collettivo Collegamenti per CollegaMenti Festival, Insuasa Festival e Radici Festival per spettacoli e conversazioni sui miti classici, Proscenio Teatro per Epos, i Teatri di San Severino diretti da Francesco Rapaccioni. Tre le lezioni-spettacolo a cura di Cesare Catà, che guida anche Paola Giorgi in un viaggio nelle immortali Heroides. E ancora, tra i protagonisti: Luca Violini, in un affascinante spettacolo di RadioTeatro, Filippo Mantoni, Francesca Berardi, Paolo Frigo, Andrea Fazzini e Andrea Pierdicca, Stefano Tosoni e Stefano De Bernardin, Gabriele Claretti e Geografie Teatrali.

Il TAU si conferma anche occasione privilegiata per scoprire posti di antica bellezza. Ad arricchire la proposta per il pubblico, prima di molti spettacoli tornano gli AperiTAU. Passeggiate di storia, visite guidate gratuite alle aree archeologiche e ad altri luoghi di grande interesse culturale, naturalistico e archeologico.

Informazioni complete su programma, biglietti e orari di inizi su www.amatmarche.net.

7.07 | Urbisaglia

Anfiteatro Romano

8.07 | Pesaro

Parco Miralfiore

IL ROMANZO DELLA BIBBIA

con Aldo Cazzullo e Moni Ovadia

con le musiche dal vivo di Giovanna Famulari

luci e direzione tecnica Stefano Delle Piane

produzione Corvino Produzioni, CTB Centro Teatrale Bresciano

Una storia narrata a due voci: Aldo Cazzullo racconta e Moni Ovadia lo accompagna con letture, interventi e canti.

Le musiche – che spazieranno dal sacro al contemporaneo – saranno a cura di Giovanna Famulari.

Il racconto toccherà alcuni degli episodi e dei personaggi più noti dell’Antico Testamento: dalla Creazione a Sodoma e Gomorra, da Adamo ed Eva all’Arca di Noè, da Abramo fino alla profezia di Isaia che preannuncia e lascia intravedere l’arrivo del Messia.

Uno scrittore e giornalista, un attore e performer e una musicista, una formula inedita che si è consacrata nel tempo e che garantisce uno spettacolo dalle mille sfaccettature, coinvolgente e ammaliante.

11.07 | Fano

Ex Chiesa di San Francesco

INTERROGATORIO A MARIA

progetto di e con Maria Chiara Arrighini

dramaturg Sofia Russotto

produzione esecutiva PAV snc di Claudia di Giacomo e Roberta Scaglione

si ringraziano Antonio Latella e Franco Visioli

Ora che lei distesa guarda

per l’ultime volte i muri

e oltre la finestra il mondo

e chiedere sembra

cosa siano i giorni

e cosa mai lo spazio

tanto è passato in luce

il suo materno, umile strazio-

ti dirò di sederti a me vicino

e non chiedere, no

non chiedere niente, cuore.

La tua pupilla lascerà che si sciolga

dentro il suo negro ardore

il mio smarrito, povero dolore.

[Da Ragazzo di Taino di Giovanni Testori, 1976]

Maria, il grande enigma della Cristianità: vergine e madre, corpo sensuale e spirituale. Simbolo di accettazione e sacrificio. Maria sempre raffigurata piangente ai piedi della croce, Maria muta e devota.

Giovanni Testori nel suo interrogatorio permette l’apparizione di una Maria diversa: non muta, non più solo seno da latte, lacrime e devozione. Qui Maria è convocata da un coro di voci insistenti che la interrogano.

Interrogatorio, (dal latino tardo interrogatorius”). Sostantivo maschile, in diritto: nel procedimento penale, interrogazione dell’imputato da parte dell’autorità giudiziaria. Più genericamente, serie di domande rivolte dal giudice ai testimoni, dalla polizia a persone sospette di reato, ecc. e per estens. Qualsiasi interrogazione fatta con tono inquisitorio. [Da Vocabolario Treccani]

Siamo in una chiesa sconsacrata, spoglia, nell’essenza della sua solennità, un corpo esposto nella sua fragilità si prende carico di questa discussione universale, per interrogare di nuovo il senso e la contraddizione.

12.07 | Castelleone di Suasa

Anfiteatro Romano

HEROIDES

LETTERE DI EROINE DEL MITO

DALL’ANTICHITÀ AL PRESENTE

uno spettacolo di Koreja in collaborazione con Le belle bandiere

da Heroides di Ovidio e da improvvisazioni e scritture sceniche

elaborazione drammaturgica e regia Elena Bucci

collaborazione alla drammaturgia e sguardo Marco Sgrosso

con Angela De Gaetano, Alessandra De Luca, Barbara Petti, Emanuela Pisicchio

Maria Rosaria Ponzetta, Anđelka Vulić

musiche originali dal vivo Giorgio Distante

disegno luci Loredana Oddone

cura del suono Franco Naddei

costumi Enzo Toma

assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri

tecnici di compagnia Alessandro Cardinale, Mario Daniele

foto Eduardo De Matteis

in collaborazione con Collettivo Collegamenti

per Insuasa Festival

Ovidio immagina le eroine del mito intente a scrivere una lettera ai loro uomini, narrando di amore, abbandoni, tradimenti. Per la prima volta nella storia della letteratura siamo di fronte ad un romanzo epistolare dove le donne indirizzano il loro messaggio al silenzio e all’assenza dell’altro. La voce del poeta si intreccia alla loro per raccontare l’intero mito, ma anche per rivolgere una luce speciale e spesso ironica sul destino delle donne, sulle loro ingiuste sofferenze, sulle loro qualità spesso ignorate, disilluse, sprecate. Lo fa con l’ironia dell’intelligenza e della creazione, la stessa che ha sorretto molte donne nel loro cammino, la stessa che fa degli artisti creature senza sesso e identità, votate a creare e a reinterpretare le storie e i personaggi più diversi senza giudicare, ma cercando di comprendere. Seguendo il luminoso esempio di Ovidio che si fa medium di un coro spesso ammutolito dalla storia, diamo voce e corpo ad alcune eroine del mito, più o meno famose come Fillide, Enone, Arianna, Canace, Fedra e Medea. Sono ironiche e tragiche allo stesso tempo, proprio come è la vita, sono le nutrici, le corifee, le amiche, le sorelle, le madri, le nonne, le zie e commentano, partecipano, cadono in contraddizione, giudicano, si ricredono, si commuovono, cambiano. Un’opera in musica, che ritrova canti antichi

che risvegliano la sensazione del legame con la terra dove si nasce per allargare, poi, lo sguardo al mondo intero. Elena Bucci

13.07 | Castelleone di Suasa

Anfiteatro Romano

NUVOLE

da Aristofane

drammaturgia Francesco Tossi

con Eleonora Guelfi, Giorgia Lunghi, Caterina Rossi

Guido Targetti, Francesco Tozzi

regia Guido Targetti

organizzazione Chiara Benicchi

produzione Confine Zero

in collaborazione con Collettivo Collegamenti

per Insuasa Festival

Immagina una grande piazza dove viene messa in scena la storia eterna di un padre e un figlio che non si capiscono, di una famiglia oppressa dai debiti e di una risoluzione che ha dell’incredibile: rivolgersi direttamente al grande filosofo Socrate per imparare il discorso più ingiusto, quello cioè che permette di non pagare i debiti. Uno spettacolo interattivo dove sarà il pubblico ad aiutare il nostro povero protagonista e a fornirgli quegli strumenti atti a salvarlo dall’ira dei creditori. Un vero e proprio classico in modalità “live”, immortale, senza tempo, coinvolgente e divertente, dove – come nella migliore tradizione – poter contemplare le nostre miserie facendoci una bella risata.

14.07 | Castelleone di Suasa

Anfiteatro Romano

I MENECMI

COME L’OTTONE E L’ORO

da Tito Maccio Plauto

con Andrea Pacelli, Ivan Graziano,

Gabriele Manfredi, Andrea Palermo, Ornella Matranga

Riccardo Rizzo, Gabriele Rametta e Andrea Di Falco

regia Collettivo VAN

musiche Andrea di Falco e Gabriele Rametta

scenografia Carlo Gilè

costumi Collettivo VAN e Sartoria INDA

direzione di scena Nicola Pighetti

produzione VAN verso altre narrazioni APS – ETS

in collaborazione con Collettivo Collegamenti

per Insuasa Festival

C’era una volta il padre di due fratelli, Menecmo e Sosicle eran gemelli, Omozigoti tanto simili tra loro Da essere indistinguibili come l’ottone e l’oro”.

Due gemelli, assolutamente identici, perdono le tracce l’uno dell’altro durante l’infanzia e crescono uno a Trapani e l’altro a Napoli. Il gemello napoletano decide di dedicare la propria vita alla ricerca del fratello perduto e lo fa imbattendosi in una dimensione piena di equivoci e intrecci.

Ne I Menecmi – come l’ottone e l’oro lo spazio presenta sin dal principio il mondo del Menecmo cresciuto a Trapani, la cui routine è abitualmente delirante, piena di problemi, colpi bassi e musica. Con l’arrivo del secondo Menecmo si darà il via a una climax ascendente ricca di equivoci e identità scambiate, fino al riconoscimento finale che scioglierà caos e tensioni comiche. Tra le numerosissime opere di Plauto, la nostra compagnia ha scelto di mettere in scena I Menecmi. Le ragioni della nostra scelta dipendono dalle opportunità tematiche che un testo classico come questo offre proprio a partire dalla trama: un uomo sceglie di dedicare la propria vita alla ricerca del fratello perduto. Quello che in apparenza può sembrare solo una strategia comica per innescare tutti gli equivoci che l’intreccio plautino offre diventa per noi un’opportunità per approfondire la natura umana, l’apparente semplicità delle relazioni con gli altri e, di conseguenza, la necessità di ognuno di noi di riconoscersi tra il caos degli eventi e della vita. Proprio questo caos ci permette di vedere l’alterità, di sentire l’altro e, allo stesso tempo, di riconoscere e farci riconoscere.

16.07 | Urbisaglia

Anfiteatro Romano

17.07 | Pesaro

Parco Miralfiore

METAMORFOSI

da Le Metamorfosi di Ovidio

performer, musicisti Munedaiko

Mugen Yahiro, Naomitsu Yahiro, Tokinari Yahiro

voce recitante Nina Pons

regia e adattamento Andrea Baracco

assistente di produzione Stella Comunello

direzione generale Maria Laura Rondanini

management Vittorio Stasi

in collaborazione con Munedaiko

produzione Cardellino srl

C’è una parità essenziale tra tutto ciò che esiste,

contro ogni gerarchia di potere e di valori

Ovidio

Le Metamorfosi di Ovidio, un testo classico di incredibile contemporaneità, è una grandiosa rappresentazione del carattere instabile, precario e illusorio della realtà; dove una definizione univoca, della natura, della vita, dell’uomo risulta essere non solo antistorica ma addirittura impossibile. Il mondo, l’umano, va al di là della compattezza e dell’’univocità, ma trova la sua essenza più profonda e specifica nell’ambiguo, nel non risolto, nell’ibrido, in definitiva nella complessità. Ovidio, compone un canto senza interruzione delle favole antiche, dove le storie nascono l’una dall’altra, si intrecciano e riaffiorano velocissime. Una sorta di enciclopedia in movimento dei racconti più famosi dell’antichità. Dove, e risiede proprio qui il suo tratto universale che gli ha consentito di parlare lungo le epoche, si concentrano tutte le passioni e le infelicità che regnano nel mondo degli esseri umani.

Abbiamo quindi deciso di concentrare la nostra attenzione su alcune delle storie che più di altre ci appaiono emblematiche per temi e significati. 

La prima, L’Origine, in cui si descrive, in una sintesi abbagliante, l’inizio, prima che ci fossero le cose”, in cui la natura mostrava ovunque un volto uniforme, nient’altro che una massa senza forma e confusa, un peso inerte, in una parola il Caos.

La seconda, l’amore di Apollo per Dafne, qui ci troviamo nell’universo dell’eros più incontrollabile che sfocia nella violenza.

La terza, Fetonte, è sostanzialmente la storia di un clamoroso disastro aereo causato dal folle ardire del giovane che compie il volo.

Restituire scenicamente il poema di Ovidio è una sfida vertiginosa che in primo luogo pretende la scelta di una lingua teatrale e performativa che consenta di raccontare questo mondo pirotecnico, cinetico, che fa della trasformazione, è forse più giusto dire della trasfigurazione, la sua prima e fondante ragione d’essere. Proprio per questo si è ritenuto opportuno e necessario, al fine di non perdere o eludere la complessità delle tematiche e della lingua del poema, costruire una sorta di concerto di musica, corpo e parola che possa restituire la potenza visiva e sonora di cui il testo di Ovidio è ancora oggi sorprendentemente portatore. Danzatori, musicisti e voce recitante avranno il compito di condurre lo spettatore in quei luoghi di transizione e di visionarietà descritti nelle precedenti righe.

22.07 | Ancona

Anfiteatro Romano

23.07 | Urbisaglia

Anfiteatro Romano

24.07 | Ascoli Piceno

Chiostro di Sant’Agostino

ANFITRIONE

interpretato e diretto da Emilio Solfrizzi

con Simone Colombari, Sergio Basile, Rosario Coppolino

e con Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Beatrice Coppolino

scene Fabiana Di Marco

luci Massimiliano Gresia

costumi Alessandra Benaduce

produzione Compagnia Moliere

Antitrione è una delle commedie più celebri di Plauto.

La trama ruota attorno a un soldato di nome Anfitrione e al suo servo Sosia, che tornano a casa dopo una lunga campagna militare. Tuttavia Giove, affascinato dalla bella moglie di Anfitrione, Alemena, decide di assumerne l’aspetto per conquistarla. Nel frattempo li vero Anfitrione ignaro, si scontra con Sosia e si sviluppano una serie di equivoci, situazioni buffe e colpi di scena. Inganni che creano una girandola di situazioni esilaranti in cui i personaggi si confondono sula vera identità di chi hanno di fronte offrendo al pubblico uno spettacolo spassoso e leggero. Un’opera incredibilmente divertente, ma anche una fonte preziosa e importante per il suo valore storico linguistico che può essere usata come lente attraverso cui analizzare e commentare la contemporaneità.

Insomma, un Plauto modernissimo: quante volte pensiamo di aver di fronte qualcuno ed invece abbiamo di fronte qualcun altro sbagliando le nostre valutazioni? O viceversa: quanto spesso non siamo all’altezza dei ruoli che gli altri ci danno? Questo ormai accade tanto nella vita vera, quella di tutti i giorni, quanto (se non soprattutto) in quella digitale, quella dei social.

24.07 | Porto San Giorgio

Rocca Tiepolo

29.07 | Corinaldo

Area Archeologica Santa Maria in Portuno

LE NOZZE DI ANTIGONE

di e con Ascanio Celestini

musica dal vivo Gianluca Casadei

produzione Mismaonda

Ascanio Celestini in forma di reading e con l’accompagnamento musicale di Gianluca Casadei presenta Le Nozze di Antigone, suo testo messo in scena da Veronica Cruciani quasi 20 anni fa. La riscrittura della figura di Antigone è collocata tra l’epoca fascista e il dopoguerra, oscillando piacevolmente tra ricordo e presente, tra mito e storia, tra realtà e immaginazione e ancora tra un mito classico e uno moderno.

Le tragedia sofoclea e le stragi della resistenza si fondono nel racconto di Antigone, eroina tragica a cui Ascanio dà voce. Edipo, un anziano partigiano, e Laio, un gerarca fascista, ora sono simboli di una guerra fratricida che non solo è narrazione mitologica, ma anche memoria recente e terribilmente reale. Ed è Antigone la figura coraggiosa che intreccia i fili di queste due storie, che poi sono la stessa storia, senza tempo e di inspiegabile atrocità, come ogni guerra per mano dell’uomo.

Con quanti nomi posso chiamare la disgrazia?

Puoi dire sventura oppure disastro…

Con quanti nomi posso chiamare la disgrazia?

Puoi dire piaga oppure rovina…

Con quanti nomi posso chiamare la disgrazia?

La mia disgrazia è tanto grande che una parola sola non basta a contenerla tutta.

4.08 | Monte Rinaldo

Area Archeologica La Cuma

ITACA PER SEMPRE

mise en éspace dal romanzo di Luigi Malerba

adattamento Alessandra Pizzi

con Paola Quattrini ed Enrico Lo Verso

produzione Ergo Sum

Il più bello e il più interessante dei soggetti è quello dell’Odissea. È più grande e più umano di quello dell’Amleto, superiore al Don Chisciotte, a Dante, al Faust. Joyce nel 1917

Enrico Lo Verso e Paola Quattrini, raccontano il viaggio di ritorno di Ulisse nella sua patria, ma lo fanno ribaltando la storia dei due coniugi, umanizzandone il mito e costruendo una narrazione che alterna i pensieri di Ulisse e quelli della moglie. I loro miti, come nel testo di Malerba, sono sicuramente meno eroici rispetto a quelli omerici. Ulisse è un uomo stanco, condannato, una volta tornato a casa, a non essere mai riconosciuto. Ma è lui a essere davvero irriconoscibile o sono gli occhi degli altri a non riconoscerlo? Penelope, a differenza di quanto avviene nel poema epico, lo riconosce dal primo momento eppure, offesa dal gioco di finzione e menzogne da lui instaurato, finge di non riconoscere l’identità del marito. In verità i due non riescono a riconoscere l’altro come il proprio sposo, ecco quindi che questa diventa una storia sul riconoscimento di sé e dell’’altro e sull’accettazione di ciò che appare estraneo, solo perché, in realtà, diverso da come immaginato. Sta qui il dramma di questa Penelope e di questo Ulisse che non si riconoscono in fondo per quello che sono diventati e, una volta superato il gioco di finzione, provano a ristabilire un’unione matrimoniale, ma tutto appare ormai svuotato. E da questo vuoto Ulisse sente nascere il desiderio di fuggire, messo a freno soltanto dalla paura dell’ignoto, una condizione che gli farà riscoprire l’essenza di essere in due.

Enrico Lo Verso e Paola Quattrini, tra i più rappresentativi interpreti della scena artistica nazionale, raccontano uno dei capolavori della letteratura mondiale: il viaggio dell’eroe omerico e il suo ritorno a Itaca, da una prospettiva nuova è assolutamente originale: Odisseo dismette i panni dell’eroe e diventa Uomo e, come tale , si confronta con il suo Mondo, fatto di affetti, emozioni e umane fragilità.

6.08 | Fano

Ex Chiesa di San Francesco

7.08 | Ascoli Piceno

Chiostro di San’Agostino

MEDEA

di Luciano Violante

con Viola Graziosi

regia Giuseppe Dipasquale

produzione Teatro della Città – Catania

Mi affascina Medea. Colei che denuncia false opinioni e falsi valori. Euripide le fa dire: “Perché io sono sapiente, questa è la mia sorte: alcuni mi odiano, ad altri appaio ostile”

Nel trentennale della strage di Capaci, Luciano Violante, magistrato e già Presidente della Camera dei Deputati, torna ad interrogarsi sul mito attraverso la figura di Medea, che nel suo peregrinare approda nella terra di Sicilia. Un monologo straziante e sublime interpretato da Viola Graziosi, diretta da Giuseppe Dipasquale. La Medea di Violante vuole essere una Madre, Regina, Maga semidivina che compie l’efferato gesto infanticida per sottrarre i figli ad una schiavitù, condannata ad un esilio eterno che rinnova l’efferatezza del suo crimine ad un impietrito Giasone per approdare infine nella terra del fuoco, una terra a tre punte, la Sicilia, per incontrare altri ‘estranei’ che cercano una ragione al lacerante dolore della perdita dei propri figli. Un salto nella contemporaneità che permane nell’alveo di una tragica mitologia e che ha fatto del tragico eccidio mafioso, con l’emblema degli emblemi nella perdita di Giovanni Falcone, un atto dove “Il divino e l’umano si intrecciano perdendo i confini e laghi di sangue si scoprono negli sterminati campi di grano”.

8.08 | Ancona

Anfiteatro Romano

9.08 | Falerone

Teatro Romano

EDIPO A COLONO

di Sofocle

adattamento e regia Giuseppe Argirò

con Giuseppe Pambieri, Micol Pambieri, Gianluigi Fogacci

e con Luigi Mezzanotte, Elisabetta Arosio, Roberto Baldassarri, Melania Fiore, Vinicio Argirò

produzione Teatro della Città – Catania

Edipo a Colono, l’ultima opera di Sofocle, rappresentata dopo la sua morte, coincide con la senilità dell’autore. Gli anni della saggezza comportano necessariamente una sintesi dell’esistenza: Edipo ormai abbacinato dall’evidenza di una verità che non è stato in grado di percepire, travolto da una realtà indecifrabile, deve ricomporre la sua identità, il suo Io irrimediabilmente dimidiato.

La passione conoscitiva dell’eroe sofocleo porta alla dissoluzione. L’enigma dell’essere umano rimane irrisolto perché Edipo stesso è un enigma. Il re di Tebe, allontanato dalla sua città natale, accompagnato dalla sola Antigone, si dirige verso il demo di Colono, alle porte di Atene, ultima tappa del suo viaggio. Atene portatrice di valori democratici ineludibili costituisce il centro della tragedia. La riflessione politica e l’affermazione della polis sono elementi essenziali di tutto il pensiero sofocleo che riconosce ad Atene un primato assoluto: essa è infatti uno splendido baluardo delle istituzioni democratiche di cui è fedele custode Teseo.

Edipo, ormai cieco, accompagnato dalla figlia, capace di un amore assoluto che va al di là di qualsiasi vincolo parentale e convenzione sociale cercherà asilo e accoglienza a Colono. L’eroe sofocleo chiederà ospitalità al re Teseo che si manifesterà allora non solo come campione di democrazia, ma anche di umanità nell’accogliere un ospite apparentemente così indesiderato perché empio e mostruoso. Creonte, insieme ai figli di Edipo, vorranno riportare a Tebe il vecchio re in modo tale da impossessarsi in maniera legittima del potere vacante e occuparne quindi il trono. Il sovrano di Atene giocherà quindi un ruolo centrale in questa vicenda nel tutelare e custodire gli ultimi giorni Edipo.

Lo spettacolo avrà nel ruolo del protagonista Giuseppe Pambieri, un attore in grado di mettere al servizio del personaggio la grande tradizione da cui proviene per indagare le infinite profondità dell’archetipo teatrale che più ha attraversato la cultura dell’uomo. Ad accompagnarlo è la figlia Micol nel ruolo di Antigone a testimoniare la perfetta coincidenza tra realtà e rappresentazione. Gianluigi Fogacci creerà una polifonia di voci insieme con Luigi Mezzanotte, Elisabetta Arosio, Roberto Baldassarri, Melania Fiore e Vinicio Argirò. Lo spettacolo permetterà allo spettatore di ripercorrere a ritroso la vita del figlio di Laio mettendo in scena gli eventi che hanno segnato la vicenda umana di Edipo e il conflitto per il potere tra i due figli Eteocle e Polinice. La tragedia di Sofocle non solo racconta la complessità imperfetta e meravigliosa dell’essere umano ma ribadisce il diritto all’accoglienza dello straniero e il rispetto delle sacre leggi dell’ospitalità, ricordandoci che il mondo è di chi lo abita e che la salvezza del genere umano non sta nell’esclusione ma nella social catena” che produce solidarietà e annichilisce ogni egoismo, privilegiando il bene della collettività. Giuseppe Argirò

TAU MADE IN MARCHE

11.06 | Senigallia

Area Archeologica Teatro La Fenice

CARATTERE E DESTINO

LEZIONE SPETTACOLO INTERATTIVA

SUGLI DEI E GLI EROI

a cura di Cesare Catà

18.06 | Senigallia

Area Archeologica Teatro La Fenice

ORFEO, LE SELKIES E MI NONNU

STORIE D’AMORE E DI FANTASMI DAL

FOLKLORE ELLENICO, CELTICO E MARCHIGIANO

a cura di Cesare Catà

25.06 | Senigallia

Area Archeologica Teatro La Fenice

L’URLO DELLA FARFALLA

LEZIONE SPETTACOLO SU JIM MORRISON

E IL MITO DI DIONISO

a cura di Cesare Catà

musiche Ludovica Gasparri

in collaborazione con Collettivo CollegaMenti

per CollegaMenti Festival

Tre lezioni-spettacolo dedicate ai rimandi simbolici e ai significati filosofico-culturali del mondo antico, che sono poste in relazione con temi e argomenti della cultura folk e pop, oltre che leggende marchigiane. In ogni lezione-spettacolo uno storytelling critico originale si alterna con letture drammatiche, mescolando i registri del teatro di narrazione con quelli della stand-up comedy. Il monologo che ne scaturisce è un prodotto peculiare in cui la divulgazione filosofico-letteraria si unisce all’ironia del cabaret.

TAU MADE IN MARCHE

05.07 | Sirolo

Area Archeologica I Pini

METAMORFOSI DJ SET

con Filippo Mantoni

dj set Paolo Frigo

drammaturgia e regia Francesca Berardi

in collaborazione con Collettivo CollegaMenti

per Radici Festival

Voci e frammenti di esistenza di un mondo antico, misterioso, a metà tra mito e realtà. Storie di saturnali e trasformazioni, metamorfosi e leggende. Il dj-set curato da Paolo Frigo, unisce sonorità ancestrali, musica elettronica e suoni naturali. Il corpo e la voce di un contemporaneo corifeo, interpretato da Filippo Mantoni, trasportano lo spettatore in un rituale senza tempo in cui si intrecciano le voci poetiche di ninfe, profeti e divinità.

TAU MADE IN MARCHE

6.07 | Macerata

Cortile di Palazzo Bonaccorsi

GIURA CHE SENZA ME MAI PIÙ GODRAI

LEZIONE-SPETTACOLO

SULLE EROIDI DI OVIDIO

di e con Cesare Catà

con Paola Giorgi

musiche e canto Ludovica Gasparri, Anna Greta Giannotti

Un’attrice in scena diventa, nel tempo sospeso della lezione-spettacolo, Fillide, Briseide, Fedra, Deianira e Ipermestra, ripercorrendo le parole, gli entusiasmi e i terrori delle immortali Heroides, le lettere in distici elegiaci che il poeta latino Ovidio immaginò essere inviate da alcune eroine abbandonate ai rispettivi uomini lontani. Con un approccio devoto al testo latino, un’inedita traduzione-riscrittura trasforma le lettere

delle eroine ovidiane in cinque piccoli monologhi per portare sulla scena le scompaginanti tinte emotive del testo. Mescolando un recupero della cultura e della recitazione classiche con l’ironia della stand-up comedy e la forza dell’arte della narrazione, la lezione-spettacolo vede alternarsi recitazione, letture sceniche, musiche dal vivo e uno storytelling critico originale in cui gli spettatori sono accompagnati negli aspetti simbolici, filosofici e letterari del mito. Vengono così evocati archetipi profondi della psiche umana, quali l’amore e la mancanza, la rabbia e la tenerezza, affrescati stupendamente da Ovidio e ancora presenti prepotentemente nella società globale contemporanea.

TAU MADE IN MARCHE

12, 13, 14.07 | Castellone di Suasa

Parco Archeologico Città Romana di Suasa – Domus Dei Coiedii

PLAY [DOMUS]

DISPOSITIVO INTERATTIVO

PER ATTRAVERSAMENTI POETICI

testi Francesca Berardi

voci Francesca Berardi, Filippo Mantoni

composizione musicale Simone Bellezze

[con strumenti realizzati con oggetti di recupero]

progetto fotografico Luca Lucci

post-produzione audio Massimiliano Camillucci

produzione Collettivo Collegamenti

con il sostegno di Comune di Castelleone di Suasa, Ass. Turistica Pro Suasa

Regione Marche – Assessorato alla Cultura

ABACO soc. coop. InSuasa Festival di Teatro

a cura di Collettivo Collegamenti

per Insuasa Festival

In Play[Domus] il partecipatore riceverà delle cuffie all’ingresso della Domus di epoca romana e verrà guidato ad immergersi nella dimensione privata delle stanze della casa.

Voci che si susseguono, suoni e musiche evocano atmosfere di antica memoria, miti, leggende e frammenti di vite. Elementi biografici degli antichi abitanti che a poco a poco delineano una

mappa di ricordi, di emozioni, di sonorità, di percorsi tracciati e che continuano a tracciarsi qui ed ora nella mente e nei corpi di chi attraversa la casa.

TAU MADE IN MARCHE

18.07 | Ascoli Piceno

Chiostro di Sant’Agostino

ILIADE – L’IRA, LA VENDETTA, LA PIETÀ

Luca Violini

in uno spettacolo di Radioteatro

testo Omero

voci maschili Luca Violini

musiche originali, post-produzione audio Gabriele Esposto

voci femminili fuori campo Caterina Rosi, Milena Costantini

suono e luci Riccardo Vitali

regia Luca Violini

distribuzione Mediadux

Nell’estrema attualità dell’opera di Omero, l’attore/doppiatore Luca Violini propone L’Iliade. L’ira, la vendetta, la pietà, uno spettacolo di RadioTeatro in tre tempi sull’epopea di Achille.

L’Iliade rappresenta un capolavoro, una meraviglia che ha attraversato intatta interi millenni della nostra storia. “Chiudete gli occhi e ascoltate”, così esordisce Luca Violini all’inizio del suo spettacolo. Verissimo, bisogna concentrarsi ed ascoltare attentamente. Ma, non solo, il suo teatro si può non solo ascoltare, ma anche vedere, toccare, persino percepire con l’olfatto. Le emozioni che arrivano allo spettatore attivano inconsapevolmente tutti e quattro i sensi. Incredibile. È così che con l’ascolto dei tre tempi tratti dall’Iliade, si può avvertire la sofferenza di Ettore, l’odore del suo sangue nel momento in cui Achille trafigge il suo collo, la nube di polvere che si è alza quando l’eroe stramazza a terra. Si riesce ad immaginare con assoluta precisione il volto dell’arrogante Agamennone, le bianche braccia di Andromaca, l’umiliazione e il pianto del povero re Priamo. Poi c’è l’ira furibonda di Achille che si vede sottratto della schiava Briseide, il suo semplice bottino di guerra. Era amore? No, solo possesso. Amore era quello di Ettore che, con una tenerezza infinita, accarezza suo figlio e sua moglie, prima di andare incontro alla morte per amor di patria. I personaggi si vedono e si percepiscono tutti. Suoni misteriosi dal potente effetto evocativo, si alternano a rumori affascinanti della natura: il vento che soffia impetuoso, gli uccelli che volano sopra i duellanti, il ferro degli scudi che si scontra con le lance. Uno spettacolo incredibile degno di un’opera altrettanto straordinaria. Immersi nella magia del teatro, si etra nella leggendaria Iliade di Omero. Si trattiene il respiro ascoltando parole antiche, suoni che evocavano immagini tridimensionali vivide e realistiche. Si assiste alla lite furibonda tra Achille e Agamennone, si parano i colpi delle lance che si infrangono sui nostri scudi, si asciugano le lacrime tristi di Andromaca, si prende in braccio il figlio di Ettore. Poi, con lo stesso Ettore, si corre incessantemente intorno alle mura di Troia e si trascina il carro contenente il suo corpo in compagnia del suo vecchio padre. Infine si accatastano quintali di legna per ardere la pira funeraria del nostro grande eroe. “Così l’arte ha uno scopo: quando l’emozione arriva con prepotenza allo spettatore, quando un’opera attraversa i tempi e ci dimostra ineluttabilmente che l’uomo, in realtà, non è mai cambiato”.

TAU MADE IN MARCHE

29.07 | San Severino Marche

Parco Archeologico di Septempeda, Terme Romane

LA CONGIURA DI CATILINA

da Sallustio e Cicerone

da un’idea di Francesco Rapaccioni

letture Associazione Sognalibro

accompagnamento musicale – dj set BMAS360°

nuova produzione dei Teatri di Sanseverino

in collaborazione con SABAP AP-FM-MC Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche

per le Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, Ministero della Cultura

Regione Marche, AMAT, ANAS, Unione Montana Potenza Esino Musone di San Severino Marche

Protezione Civile di San Severino Marche, Club Alpino Italiano sezione di San Severino Marche

Pro Loco di San Severino Marche, Comitato del Quartiere Settempeda

Può un evento di oltre duemila anni fa risaltare ai nostri occhi con la stessa forza di una vicenda contemporanea? Se ciò è possibile, la congiura di Catilina ne rappresenta l’esempio perfetto: una vicenda torbida e mai chiarita definitivamente ci è stata narrata a più voci da osservatori diversi, a essa contemporanei. Gli spettatori delle Terme Romane di Septempeda avranno la possibilità di assistere a questo racconto così attuale dal punto di vista dell’indagine criminale e della descrizione del contesto socio-politico.

Oppresso dai debiti e mosso dall’ambizione, nel 63 a. C. il nobile Lucio Sergio Catilina tramò contro il senato romano e organizzò la celeberrima congiura che coinvolse tanti personaggi del tempo; Cicerone, console della repubblica, smascherò la ribellione e così Catilina e i suoi morirono in carcere o sul campo di battaglia.

Considerato uno dei capolavori della storiografia romana, La congiura di Catilina è la storia del tentativo di Catilina di sovvertire l’ordinamento repubblicano a Roma, un episodio controverso esposto da Sallustio in modo tendenzioso ma con un tono serrato e vibrante, che ha esercitato influenze profonde sugli storici successivi, soprattutto per la sua concezione storiografica: non solo cronaca di fatti ma ricerca delle loro cause.

Le Orazioni contro Catilina di Cicerone, invece, sono appassionati discorsi politici e rielaborazioni retoriche, divenute testi fondamentali della storia e della letteratura:

Cicerone racconta e condanna (e volutamente deforma) il fallito colpo di stato di Catilina e, nelle pagine, si individuano le tensioni e gli squilibri che stanno minando dall’interno la società romana, infrangendo il progetto politico di Cicerone e mettendo definitivamente fine alla repubblica per aprire la strada all’impero.

TAU MADE IN MARCHE

4.08 | Urbisaglia

Rocca Medievale

MINOTAURUS

BALLATA PER MOSTRO SOLO

da Friedrich Dürrenmatt

con Andrea Pierdicca

musica originale Giuseppe Franchellucci

scrittura di scena e regia Andrea Fazzini

produzione Teatro Rebis

in collaborazione con Festival Macerata Racconta

Università degli studi di Macerata, ERDIS Marche

Regione Marche – Assessorato alla Cultura

Minotaurus è un melologo per voce e violoncello, tratto dall’omonima, struggente ballata di Friedrich Dürrenmatt, che rovescia il mito del Minotauro adottando il punto di vista del mostro, del diverso, dell’inconcepibile.

Un tema ricorrente negli scritti, ma anche nell’opera visiva dello scrittore svizzero, a cui fin da bambino il padre raccontava i miti al posto delle fiabe, influenzandone il modo di percepire e decifrare il mondo.

Il testo è stato rielaborato, sfrondandone le circonvoluzioni letterarie, per concentrarsi sugli aspetti ritmici, rituali e introspettivi, trasformando un racconto extradiegetico in un monologo proteiforme, a tratti struggente

soliloquio, a tratti epica e ironica narrazione, a tratti ululato cosmico.

La polifonia vocale di Andrea Pierdicca è stata orchestrata da Andrea Fazzini in modo da perlustrare il labirinto interiore del Minotauro – né uomo né bestia né dio, innocente e colpevole – una danza della coscienza, còlta dall’origine prismatica al sublime spirare.

Il violoncello di Giuseppe Franchellucci scava nel fiume del non-detto del testo, danza col mostro tra sonorità ancestrali e distorsioni di rivalsa, dando corpo ai doppi aleggianti tra le parole di Dürrenmatt.

TAU MADE IN MARCHE

12.08 | Porto San Giorgio

Rocca Tiepolo

ODISSEA HIGHLIGHTS

di Proscenio Teatro

con Stefano Tosoni, Stefano De Bernardin

in collaborazione con Proscenio Teatro

per Epos

Due attori sul palco, coadiuvati dalle loro capacità, dalle suggestioni della musica e dalla loro fantasia, faranno rivivere, tra il serio e il faceto, i grandi miti, i grandi racconti patrimonio dell’umanità. Lo scopo principale è narrare, o meglio rappresentare, i classici perché tutti possano apprezzarli e riscoprirli, o scoprirli, nella loro portata comunicativa e moderna, perché si rivelino come la fonte unica del grande oceano delle storie in cui navighiamo oggi e di cui, volenti o nolenti, non possiamo mai fare a meno.

In questa Odissea, ci cimenteremo nella narrazione di un romanzo di avventure, nella tradizione più classica, pieno di peripezie e di colpi di scena, una storia quasi picaresca con un unico eroe: Odisseo, l’uomo dal multiforme ingegno. L’intero poema può essere letto come un fantasy collaudato, la favola di un disperato ritorno a casa e, nel raccontarlo ci concentreremo sulla serie di prove a cui l’eroe è sottoposto malgrado lui, ma anche a causa sua. Odisseo, per quanto desideroso di portare a termine il viaggio, non perde occasione per dimostrare le sue capacità, dando al suo ego nuovi stimoli e quella dose di adrenalina di cui uomini come lui non sanno fare a meno. Annoverato fra quegli eroi, quei martiri, quei maschi che peccano dell’eresia dell’amore di sé…ma forse dietro Odisseo non c’è solo questo, c’è qualcosa di più, c’è un uomo che vuole “conoscere” il mondo, esperirlo, ricondurre il mondo esteriore e quello interiore all’unità. Basti ricordare che proprio a lui, Dante metterà in bocca gli splendidi versi: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.

TAU MADE IN MARCHE

15, 16.08 | Porto San Giorgio

Marina [Lungomare Gramsci sud]

IFIGENIA IN AULIDE

da Euripide

drammaturgia e regia Gabriele Claretti

con Mirco Abbruzzetti, Elena Fioretti, Rosetta Martellini

Simona Ripari, Roberto Rossetti, Gian Paolo Valentini

musiche di scena Fabio Capponi, Elena Cupidio

coreografie Manuela Recchi

costumi Arianna Sartoria, Militaria

elementi di scenografia Ennio Claretti

regia tecnica A sound service – Simone Agostini

assistente alla regia Rachele Morelli

figuranti Il cielo di carta

auto d’epoca Fausto Tronelli

produzione Associazione Culturale Ho un’idea

con il patrocinio del Comune di Porto San Giorgio

progetto grafico Storyboard_lab

compagnia Geografie teatrali

Agamennone, capo primus inter pares dell’esercito acheo in partenza per Troia si trova nella terribile situazione di dover scegliere tra il successo della sua impresa o la vita di sua figlia. Le navi sono ferme a Calcide, sulle rive del fiume Aulide, perche gli dei sono contrari alla guerra.

L’indovino Calcante ha profetato che l’unico modo per Agamennone e suoi uomini di trovare il favore divino e quello di sacrificare la sua primogenita, Ifigenia. Menelao, fratello di Agamennone, lo convince a farla arrivare al porto dove e allestito l’accampamento con l’inganno: la giovane sposerà il primo tra gli eroi, Achille. L’opera si conclude con l’efferata violenza che il potere androcentrico e militare compie a discapito di una innocente.

BIGLIETTI

Ancona posto unico numerato 15 euro – 12 euro ridotto

Ascoli Piceno posto unico numerato 15 euro – 12 euro ridotto

Castelleone di Suasa posto unico numerato 12 euro – 8 euro ridotto under 18, over 65

carnet 3 spettacoli 30 euro – 20 euro ridotto under 18, over 65

Play [Domus] 4 euro

Corinaldo posto unico numerato 15 euro – 12 euro ridotto

Falerone posto unico numerato 15 euro – 12 euro ridotto

Fano posto unico numerato 15 euro – 12 euro ridotto

Macerata posto unico 10 euro

Monte Rinaldo posto unico numerato 15 euro – 12 euro ridotto

Pesaro posto unico numerato 15 euro – 12 euro ridotto

Porto San Giorgio

Rocca Tiepolo posto unico numerato 15 euro – 12 euro ridotto

Odissea 10 euro

Marina di Porto San Giorgio

Lungomare Gramsci Sud 485 posto unico 10 euro – 5 euro ridotto under 12

San Severino Marche ingresso gratuito

Senigallia posto unico 10 euro

Sirolo posto unico 12 euro

Urbisaglia posto unico numerato 15 euro – 12 euro ridotto

Minotaurus ingresso gratuito

RIDUZIONI

under 25, over 65 anni, convenzionati vari

BIGLIETTERIE, INFORMAZIONI & PRENOTAZIONI

AMAT & biglietterie del circuito vivaticket

071 2072439 lunedì – venerdì 10 – 15

www.amatmarche.net

Ancona, Anfiteatro Romano

Casa Musicale Ancona 071 202588

lunedì – sabato 9 – 12.30 e 16 – 19.45

Biglietteria presso Anfiteatro Romano 346 3778838

il giorno di spettacolo dalle ore 19

Ascoli Piceno, Chiostro di Sant’Agostino

Biglietteria del Teatro 0736 298770

lunedì sabato 9.30 13

Biglietteria presso Chiostro di Sant’Agostino 334 6634432

il giorno di spettacolo dalle ore 20.30

Castelleone di Suasa, Anfiteatro Romano di Suasa

Biglietteria Anfiteatro Romano di Suasa 339 1717201 – 334 2076462

il giorno di spettacolo dalle ore 19.30

Corinaldo, Area Archeologica di Santa Maria in Portuno

Ufficio IAT 071 7978636

Biglietteria presso Area Archeologica 338 6230078

il giorno di spettacolo dalle ore 19

Falerone, Teatro Romano

Pro Loco Falerone 0734 710111

Biglietteria presso Teatro Romano 0734 710111

il giorno di spettacolo dalle ore 20

Fano, ex Chiesa di San Francesco

Biglietteria Teatro della Fortuna 0721 800750

dal mercoledì al sabato dalle ore 17.30 alle 19.30

il mercoledì, il sabato e nei giorni di spettacolo anche dalle ore 10.30 alle 12.30

Biglietteria presso ex Chiesa di San Francesco

il giorno di spettacolo dalle ore 20

Macerata, Palazzo Buonaccorsi

Biglietteria dei Teatri 0733 230735

dal martedì al sabato

orario 10 – 13 e 16.30 – 19.30

Biglietteria presso Palazzo Buonaccorsi

il giorno di spettacolo da un’ora prima dell’inizio

Monte Rinaldo, Area Archeologica La Cuma

Biglietteria presso Area Archeologica La Cuma 338 2294521

il giorno di spettacolo dalle ore 17

Pesaro, Parco Miralfiore

Biglietteria Teatro Rossini 0721 387621

fino al 26 giugno dal mercoledì al sabato dalle 17 alle 19.30

Biglietteria Teatro Sperimentale 0721 387548

dal 26 giugno dal mercoledì al sabato dalle 17 alle 19

Biglietteria Parco Miralfiore

ingresso via Respighi 334 3193717

il giorno di spettacolo dalle ore 20

Porto San Giorgio

Rocca Tiepolo

Biglietteria presso Rocca Tiepolo 392 4450125

il giorno di spettacolo dalle ore 20

Marina di Porto San Giorgio, Lungomare Gramsci Sud 485

prenotazioni obbligatorie WhatsApp al numero 338 6213255

Biglietteria presso Marina di Porto San Giorgio

il giorno di spettacolo dalle ore 20

San Severino Marche, Parco Archeologico di Septempeda, Terme Romane

Pro Loco San Severino Marche 0733 638414

dal martedì alla domenica dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19

Senigallia, Area Archeologica Teatro La Fenice

prenotazioni Associazione Collegamenti 347 9237933

Biglietteria presso Area Archeologica

il giorno di spettacolo da un’ora prima dell’inizio

Sirolo, Area Archeologica I Pini

Biglietteria presso Area Archeologica I Pini 347 9237933

la sera di spettacolo dalle ore 18

Urbisaglia, Anfiteatro Romano

Ufficio turistico Urbisaglia 0733 506566

nei giorni di spettacolo 10 – 13 e 15 – 18

Biglietteria Anfiteatro Romano

la sera di spettacolo dalle ore 19

in caso di maltempo l’organizzazione comunicherà un luogo alternativo

VENDITA ON LINE

www.vivaticket.com

INIZIO SPETTACOLI

21.30

Ancona, Macerata ore 21

Castelleone di Suasa, Pesaro, Urbisaglia ore 21.15

Monte Rinaldo ore 19

Sirolo ore 19.30

Castelleone di Suasa Play [Domus] ore 19

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