
“L’analisi del bilancio preventivo 2023-2025, che si discuterà in Consiglio comunale nella seduta del 13 marzo, presenta una serie di criticità; tra queste, il bando da 237.900 euro (IVA inclusa) previsto dall’Ufficio Cultura ci lascia non poche perplessità. Si tratta di una analisi di mercato per l’assegnazione esterna di incarichi di diversa natura, appalto che avrà la durata complessiva di 3 anni a partire da aprile 2023.
Le perplessità nascono sia sul merito sia sul metodo adottati. Ma veniamo con ordine:
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La durata triennale di tale bando (o “analisi di mercato” altrimenti detta) permetterà all’ attuale amministrazione Seri di svalicare la fine del suo mandato (prevista per la primavera 2024), e costringerà la futura nuova amministrazione a farsi carico, obtorto collo, degli impegni e dei costi previsti dal bando stesso, anche nell’ipotesi che scopi e modalità dell’incarico non siano condivise dalla nuova amministrazione entrante. Per correttezza e per rispetto della libertà di mandato della futura amministrazione, sarebbe stato più opportuno prevedere una durata dell’incarico per un solo anno, con scadenza concomitante con la fine del mandato del Sindaco Seri. Sarà poi la prossima amministrazione a decidere se e a chi rinnovare l’incarico di consulenza.
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Va osservato che i bandi Pon/Pnrr prevedono già, essi stessi, una quota destinata alla progettazione/pianificazione delle attività, di solito pari al 10% (o più) dell’intero importo finanziato, quota corrispondente in alcuni casi a cifre consistenti. Ci si chiede quindi per quali motivi sia necessario mettere a disposizione ulteriori fondi comunali, se le azioni progettuali sono già coperte dal finanziamento Pon/Pnrr stesso. Del resto, dall’analisi delle voci di bilancio non è possibile evincere le fonti di entrata: si tratta di fondi comunali? Oppure provengono da cifre residuali relative a precedenti bandi?
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L’oggetto dei servizi dell’incarico messo a bando è in realtà un ventaglio di più attività: “servizi di progettazione in materia culturale attinente a bandi relativi a fondi europei, nazionali, regionali”, “servizi di assistenza tecnica alla gestione e rendicontazione di progetti presentati ed ammessi a finanziamento”. Ma la voce più interessante è relativa ai “servizi di assistenza tecnica per la gestione e rendicontazione di progetti già finanziati”, nel cui elenco compaiono, tra progetti di matrice culturale, anche i progetti di cooperazione internazionale relativi alla gestione dei rifiuti in Libano e alla governance locale e allo sviluppo urbano sostenibile in Sierra Leone, progetti che non afferiscono certamente all’assessorato Cultura del nostro Comune. La domanda è spontanea: da quale voce provengono i fondi per la parte di consulenza destinata ai progetti di cooperazione allo sviluppo di paesi esteri? Forse dai fondi destinati all’ufficio cultura e turismo? Non sarebbe stato più opportuno distinguere i progetti internazionali dai progetti destinati alla cultura nella nostra città, almeno nelle voci di finanziamento di tali attività? (Direbbe un personaggio ben noto: “che c’azzeccano?”).
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Tra i requisiti richiesti per la partecipazione all’analisi di mercato sono contenute le peggiori criticità del bando stesso:
1)la richiesta di esperienza per “aver prestato servizi analoghi a quelli oggetto dell’appalto negli ultimi tre anni (2020 – 2021- 2022)” rappresenta a nostro avviso una equivoca indicazione delle competenze richieste: esperienza in progetti europei, nazionali, regionali in tema di progetti culturali, oppure esperienza in cooperazione internazionale, o forse la sovrapposizione di entrambi? L’ambiguità di interpretazione potrebbe tenere lontani quegli aspiranti che, pur potendo presentare curricula di ottimo livello, non abbiano però avuto la casuale coincidenza di esperienze proprio in entrambi quei settori o in quel triennio; ne consegue che i soggetti incoraggiati a partecipare potrebbero essere in numero davvero esiguo: non a caso viene precisato che “anche in presenza di una sola manifestazione di interesse l’Amm. Comunale provvederà allo svolgimento della procedura di affidamento a proprio insindacabile giudizio”. Nel caso si presentasse una sola candidatura, a nostro parere la situazione risulterebbe onestamente incresciosa.
2) la condizione richiesta agli aspiranti di appartenenza al registro delle imprese esclude automaticamente i consulenti liberi professionisti, anche nel caso di possesso delle specifiche esperienze professionali, o di curriculum eccellente.
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Non viene indicato il numero minimo di addetti che la “società di servizi” selezionata dovrà fornire per i servizi di consulenza: uno, due, tre…? Perché nel caso di un singolo addetto, questi dovrebbe garantire un impegno lavorativo dedicato esclusivamente all’incarico, e anche in tal caso l’importo annuo di 79.300 euro ci sembra decisamente sovrastimato.
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Non vengono indicate le eventuali incompatibilità; ci riferiamo al fatto che, a breve, il Comune di Fano selezionerà una figura professionale per l’incarico di “Direzione Rete Musei – Progetto Flaminia romana”, incarico biennale per importo totale di 66.666,64 euro inserito nel bilancio 2023-2024; ci chiediamo se, in assenza di dichiarate condizioni di incompatibilità, sia prevista l’eventualità del cumulo di incarichi: è plausibile che lo stesso professionista possa accedere sia all’analisi di mercato da 237.900 euro e, al contempo, al bando per la Direzione Rete Musei? In tal caso, la situazione non sarebbe solo incresciosa, ma decisamente imbarazzante, e lascerebbe spazio a molti interrogativi.
Il giudizio politico sull’incapacità organizzativa dell’amm. fanese è decisamente negativo: il massiccio finanziamento pubblico proveniente dai fondi Pnrr è argomento nazionale costante ormai da molti mesi, eppure il Comune di Fano sembra accorgersi soltanto ora che il lavoro da espletare è troppo ampio e pesante per un Ufficio Cultura che ha un numero insufficiente di dipendenti, una situazione critica che perdura immutata da anni, nota e arcinota a tutti. Eppure l’amministrazione fanese non ha mai previsto di ampliare l’organico con l’inserimento (in maniera stabile e con procedura concorsuale) di ulteriori figure professionali, per dare solidità e continuità sia agli impegni di carattere culturale sia alla progettualità europea a servizio della città.
Su questi temi chiederemo chiarezza in Consiglio Comunale; l’occasione del ricco finanziamento Pnrr è troppo preziosa e strategica per la nostra città: non sono permessi errori di approssimazione o di organizzazione.
Di Europa e di Pnrr si riempiono tutti la bocca, ma come al solito la Giunta Seri preferisce i proclami e gli slogan alla vera efficienza operativa e alla produttività concreta”, scrivono Lucia Tarsi e Giuseppe Pierpaoli di Fratelli d’Italia Fano.
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