“È verosimile pensare la questione Dengue possa riproporsi già a partire dalla prossima primavera. Questo è per noi motivo di grande preoccupazione, perché il dibattito di ieri in consiglio regionale ha rivelato significative lacune riguardanti non tanto l’azione svolta dal Dipartimento Salute, che si è rivelata puntuale durante l’emergenza, ma l’atteggiamento della giunta regionale e, in particolare, dell’assessore alla Sanità Saltamartini per quanto concerne la necessaria attività di prevenzione”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Renato Claudio Minardi.
“Rappresenta sicuramente un campanello d’allarme – afferma Minardi – le mancate risposte di Saltamartini in merito all’attuazione delle linee guida trasmesse con la circolare dello scorso 21 marzo alle Regioni dal ministero della Salute per prevenire l’aumento globale dei casi di Dengue. Poco o nulla è stato fatto rispetto al potenziamento della sorveglianza sui casi di Dengue, all’implementazione delle azioni di bonifica ambientale mirate a ridurre i siti di proliferazione e di riparo per le zanzare, alla predisposizione di misure locali di monitoraggio, all’aggiornamento del personale sanitario e alla corretta comunicazione sui comportamenti da tenere rivolta ai cittadini. Ed è stato un errore anche la scelta di puntare esclusivamente sul kit anti-Dengue, promosso dall’Aset e dal Comune di Fano, per fermare la proliferazione dei contagi. La sua assoluta inutilità, infatti, è stata ribadita a chiare lettere dal professor Burioni e da molti altri scienziati. È difficile non pensare che la giunta Acquaroli abbia sottovalutato il fenomeno, anche di fronte all’esplodere del focolaio di Fano”.
“Le interrogazioni da me presentate – continua Minardi – e discusse ieri in aula, intendevano sollecitare la giunta regionale a lanciare una campagna di informazione e prevenzione, visto che i numeri ufficiali non riescono a dare conto delle tantissime persone asintomatiche, entrate in contatto con il virus. Non dimentichiamo, infatti, che chi è stato contagiato, anche senza saperlo, e si dovesse recare per ragioni di lavoro o turismo in uno dei tanti Paesi esteri dove il virus Dengue ha assunto un carattere endemico, potrebbe rischiare moltissimo. Il disinteresse mostrato dai partiti del centrodestra a questa proposta, non solo conferma ancora una volta la loro avversione ideologica al metodo scientifico, ma rischia di diventare estremamente pericoloso. Dobbiamo solo sperare che nei prossimi mesi, quando probabilmente le larve di zanzara già infette e sopravvissute grazie al clima mite dell’inverno si schiuderanno (per eliminarle gli esperti ci dicono che occorrerebbero temperature costanti di -10° sotto lo zero), non dovremo trovarci a fare i conti con una situazione fuori controllo. È indispensabile che la Regione Marche si attivi nei confronti dei Comuni per sostenere, anche economicamente, azioni coordinate di prevenzione attraverso periodici trattamenti larvicidi e adulticidi”.